LA PORCHERIA DELLE NUOVE PENSIONI

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Gladiator Maximus
view post Posted on 7/12/2011, 20:35




Un Governo salva Italia che per migliorare i conti pubblici nel Decreto Legge appena varato ha deciso di immolare sull’altare il popolo dei pensionati abolendo di fatto le pensioni di anzianità oltre che l’indicizzazione degli assegni al di sopra dei 935 Euro.

La Manovra Monti ha dunque imposto sacrifici non soltanto a chi la pensione ancora non c’è l’ha, e dovrà continuare a lavorare più a lungo prima di ottenerla ma anche ai pensionati. A partire dall’anno prossimo l’adeguamento degli assegni pensionistici all’inflazione (che in gergo tecnico si chiama perequazione automatica), nella migliore delle ipotesi sarà attenuato, mentre nella peggiore addirittura congelato. Stesso discorso per l’anno 2013, dove si salveranno soltanto le pensioni fino a 467 euro (le cosiddette pensioni minime).

In generale, poi, sul popolo degli inattivi ricadranno tutti i sacrifici, tasse e casa comprese, che la manovra Monti ha riservato più in generale agli altri contribuenti. Per far comprendere meglio lo scenario futuro partiamo dal discorso rivalutazioni ricordando che le pensioni ogni anno vengono aggiornate sul valore medio dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.

Ebbene tutto ciò almeno per i prossimi due anni sarà soltanto un bel ricordo, poiché nel 2012 e 2013, la rivalutazione piena rispetto all’inflazione verrà prevista soltanto per le pensioni minime (fino ad euro 467), mentre sarà limitata alla metà per gli importi di pensione compresi tra i 467 euro ed i 935 euro. Per gli assegni superiori a quest’ultimo importo invece, ci sarà un congelamento totale rispetto all’aumento generalizzato dei prezzi.

Altra novità importante e la scomparsa delle pensioni di anzianità. Scompare anche il nome (oltre al sistema delle quote): si chiameranno pensioni anticipate, ma per beneficiarne dal prossimo anno bisognerà avere almeno 42 anni di contributi (41 per le il gentil sesso) indipendentemente dall’età. IN REALTA' E' SOLO FUMO SUGLI OCCHI ALLA GENTE CHE LAVORA IN QUANTO QUESTE ETA' SONO AGGANCIATE APPOSITAMENTE ALLE SPERANZE DI VITA ISTAT (4 MESI OGNI 3-2 ANNI).

Altra porcheria: LA RIFORMA MONTI STABILISCE CHE IN ASSENZA DELL'INCREMENTO DATO DALLE VARIAZIONI DEMOGRAFICHE, A PARTIRE DAL 2021, L'ETA' DEL PENSIONAMENTO NON PUO' AVVENIRE COMUNQUE PRIMA DEI 67 ANNI DI ETA' !

I requisiti per andare in pensione di vecchiaia saliranno a 66 anni per gli uomini, mentre per le donne ci sarà uno ’scalone’: dal prossimo anno andranno in pensione a 62 anni (oggi era in totale a 61 anni compresa la finestra mobile di 12 mesi che viene abolita). Novità anche per il trattamento pensionistico riservato ad artigiani e commercianti, infatti, dal prossimo anno le aliquote contributive pensionistiche di finanziamento e di computo delle pensioni aumenteranno di 0,3 punti percentuali ogni anno fino a raggiungere il livello del 22%.

Sempre dal 1° gennaio dell’anno prossimo saranno anche rideterminate le aliquote contributive pensionistiche dei coltivatori diretti, mezzadri e coloni iscritti alla relativa gestione autonoma dell’Inps. Per tutti i lavoratori autonomi aumenterà anche l’attesa per andare in pensione. Dall’anno prossimo dovranno aspettare di aver compiuto 66 anni e sei mesi.

Le lavoratrici autonome, dal canto loro, dovranno attendere fino a 63 anni e sei mesi di età. In questo ulteriore aumento sono state assorbite (non si applicheranno più) le cosiddette finestre ’mobili’ (vale a dire l’attesa tra la data di maturazione dei requisiti e l’effettivo pensionamento) che per gli autonomi era di 18 mesi.

I LAVORATORI NONNI VERRANO ACCOMPAGNATI DAI NIPOTINI AL LAVORO.
 
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